lunedì, 20 maggio 2024 ore 22:23 - Buona Sera.
huges.it
Stampa Utente sconosciuto (Accedi). Non sei ancora registrato? (Registrati).
Sezione dedicata a Magico Vento un Sioux dalla pelle bianca

Magico Vento

Sezione dedicata a Magico Vento un Sioux dalla pelle bianca

Magico Vento

Magico Vento

"Tu sei una nuova persona. Il tuo nome è Magico Vento"

Magico Vento, storia di un uomo strano

Conosciamo lo sciamano Sioux dalla pelle bianca

17/08/2005 - bila83

"Tu sei una nuova persona. Il tuo nome è Magico Vento". In fondo, potremmo cominciare da qui, anche se necessariamente dovremo andare a capofitto nel passato di questo personaggio, che nel mezzo del cammin di sua vita si trovò tra la vita e la morte. E' finita con la vita, una nuova vita. Magico Vento ha la pelle bianca, ma è un Sioux, della tribù dei Lakota. Siamo negli Stati Uniti, Nord Dakota. Ma dobbiamo necessariamente cominciare dal principio.
In principio era Ned Ellis, soldato semplice dell'esercito degli Stati Uniti. Avvolto in una nuvola di perché, un treno interrompe il suo incedere sulla strada ferrata, scosso da un'esplosione. Un gruppo di cavalieri se ne va. Gli altri restano sul posto, morti. Il primo ad arrivare è uno sciamano, Cavallo Zoppo. "Perché non si sono curati dei loro morti?". Ma non sono tutti morti. Un Wasichu (termine Sioux che significa "uomo bianco") è sanguinante ma vivo. Lo cura nella sua tenda. Al suo risveglio gli dirà: "Tu sei una nuova persona. Il tuo nome è Magico Vento".
Cavallo Zoppo è un vecchio sciamano. Non un semplice stregone, ma uno con il dono della visione e della profezia. Chi prenderà il suo posto? Lo chiede al Grande Spirito. Si isola in attesa della risposta. Arriva a un pioppo e lì il Grande Spirito gli parla: "Cerca colui che è stato dimenticato, il vento ti dirà come raggiungerlo". Boom, l'eco di un'esplosione. E là il treno sventrato, e un uomo ferito alla testa. Il Grande Spirito gli ha donato una nuova vita: è Magico Vento.

Magico Vento è anche più di un semplice sciamano: è un uomo strano. Così gli indiani chiamavano quegli sciamani che sono anche guerrieri. E Magico Vento lo è, eccome. Nel suo animo il passato da soldato. In sé ha tutte le caratteristiche "balistiche" del pistolero alla Tex Willer: è in grado di sparare a tre monete lanciate in aria contemporaneamente, di fulminare tre uomini in un duello e di sopravvivere a uno scontro a fuoco in una "ghost town". Anche se l'infallibilità non è un dogma: il mese scorso ("L'albero degli impiccati", n°96) ha quasi perso un duello. A queste doti unisce le energie dello spirito: il Grande Spirito gli manda visioni e premonizioni. Il suo aspetto fisico lo conferma: metà soldato (pantaloni e stivali), metà indiano (giacca di pelle, amuleto al collo e capelli lunghi). Ma come si addice a un uomo che sta vivendo una seconda vita, il suo spirito è tutto indiano, anche se essendo stato un bianco capisce perfettamente il loro modo di vivere e di pensare.
Una scheggia di metallo in testa ha cancellato completamente il suo passato, che recupererà piano piano, a frammenti, tramite visioni, che a volte gettano luce su ciò che fu, altre su ciò che sarà. E' un eroe tutto d'un pezzo, fiero, sicuro, imprevedibile nel comportamento, follemente buono e disposto ad aiutare i buoni. Ma è anche eroe problematico, dal fascino oscuro, che non sa nulla di sé e vive i problemi a volte anche con angoscia. E in fondo sta pure cercando se stesso. E' un eroe che prega e si ritira in meditazione: un'immagine che solo Magico Vento ci ha regalato nella storia del fumetto. E' un eroe che si sporca di vita: ha dei momenti in cui non ragiona più (quando viene posseduto dallo Spirito dell'Orsa, una facoltà sciamanica che acquisirà durante la saga), e ha ucciso Aiwass, un terribile negromante, sparandogli alle spalle (violazione dell'etica dell'eroe classico. Ma bisogna dire che fissare Aiwass negli occhi sarebbe stato pericolosissimo!). Ha avuto diverse donne, sia nel passato che nel presente: la disinibita Rifiuta-di-smettere, la malinconica Rita, l'enigmatica Norma, la burbera Venus. Non è l'eroe monogamo purissimo a cui siamo abituati, né però il Dylan Dog da una ragazza a storia. Perché il suo cammino di Uomo Strano è difficile da comprendere ed è solitario.

Che mondo è quello di Magico Vento? Un West pressoché contemporaneo a quello di Tex Willer, cioè alla fine degli anni '70 o primi anni '80 dell'800. Ma insieme molto più realistico e fantastico di quello del popolarissimo Ranger. Vi albergano con geniale facilità personaggi storici come il generale Custer (che ci terrà compagnia nei prossimi 5 mesi!), il presidente Grant, Cavallo Pazzo, Toro Seduto, Nuvola Rossa, Wild Bill, e episodi storici famosissimi: appunto come il Little Big Horn e altri episodi realmente accaduti. E poi il lato oscuro, fantastico: forme di vita pre-umane (gli Antichi), demoni, mostri, fantasmi, donne-bisonte, dei-serpenti, e tutti i miti indiani e del vecchio West. Qualcuno ha scritto: se Sergio Leone ci ha raccontato il tramonto del West, Magico Vento ce ne mostra il crepuscolo, quando la scarsa luce genera paure e mostri. L'autore, Gianfranco Manfredi, dice di ispirarsi al vero West, ricco di racconti fantastici e di paure legate all'ignoto, quando l'Ovest era tutto da scoprire e ogni gola poteva nascondere chissà quale minaccia. Ma Magico Vento assorbe la lezione di Dylan Dog: l'orrore è anche nelle case della Chicago "bene", non solo nella prateria.
Infine, quello di Magico Vento è un mondo che si muove con lui, a piccole e grandi saghe: i primi episodi enfatizzano con l'horror il ruolo di Magico Vento come sciamano Sioux. Poi comincia il problema della sua identità: ed ecco che, esattamente come aveva bisogno, comincia a scoprire il suo passato. E il suo destino si intreccia sempre più a quello del suo mortale nemico, Howard Hogan. Finché il problema pare superato, e MV emerge al di fuori dei confini dei Sioux come amico della causa indiana, in un mondo bianco che rema contro agli uomini rossi. Ed è qui che il grande mosaico della saga è arrivato: le grandi e complesse vicende per schiacciare il popolo Sioux, culminate con il Little Big Horn. Poi? Chissà! Magico Vento evolve davvero come una persona, anche momenti di smarrimento. Ed è uno che ha sempre le "sfide giuste", quelle che magari gli pesano, però sono fatte apposta per farlo maturare, per renderlo il condottiero giusto per il suo popolo e per liberare il suo animo dall'angoscia dovuta al nebuloso passato e agli inquietanti nemici che deve affrontare. Questo, a modestissimo parere di chi scrive, è il pregio più grande di Magico Vento: che è quasi un compagno di cammino. Poi ve ne sarete resi conto da soli, si va dal dettaglio storico alle spy-story, ai western crudi, all'horror, dalle storie filo-nativi americani al filone quasi esistenziale. In Magico Vento c'è davvero tutto, mese dopo mese, in una continuità serratissima.

17/08/2005 - bila83


Riceca avanzata

© 2001-2006 - HUGES.IT Edito da Giacalone Ugo